ANDREA BIASCI

Insieme a Luca Cornali ed Andrea Biasci

Andrea Biasci, classe 1980, autore del sito Project Invictus, ha dato alle stampe nel 2015 il lavoro di equipe di esperti di fitness che da diversi anni collaborano con il suo blog. L’obbiettivo di Project Nutrition? Fare informazione senza vendere ricette preconfezionate. Di agile e scorrevole lettura, questo manuale riflette la passione di Biasci per la letteratura scientifica (a testimoniarlo è la fornitissima libreria del suo salotto) e la professionalità per una materia in cui, ultimamente, sono più gli scrittori che le buone idee. Ospiti a casa sua, abbiamo fatto due chiacchiere sul suo progetto.

COME NASCE LA TUA PASSIONE PER LA NUTRIZIONE E LO SPORT?
Ad essere sincero, dal punto di vista della professione e della passione, sono molto più legato alla pratica sportiva, dato che sono laureato in Scienze Motorie, rispetto all’alimentazione.

EPPURE IL PROJECT NUTRITION VERTE PRINCIPALMENTE SUL PIANO DELL’ALIMENTAZIONE. PERCHE’ QUESTA SCELTA?
Semplicemente perché è più appetibile e può interessare un pubblico più ampio. Comunque sia l’alimentazione non è la mia passione principale ma è un mondo che mi affascina moltissimo.

RIGUARDO ALL’ATTIVITÀ FISICA, HAI SEMPRE PRATICATO SPORT ANCHE DA BAMBINO?
Diciamo di sì. Mio padre era uno “sportivo”. Uno dei classici “sportivi” che fanno mezz’ora di attività fisica tutti i giorni. Quando ero piccolo mi obbligava a svolgere questo tipo di ginnastica con lui (la odiavo) e, crescendo, mi sono accordo che erano 30 minuti fatti male. Maturando ho iniziato ad appassionarmi al pugilato, che ho portato avanti fino alla seconda serie. Avendo di li a poco cominciato il servizio civile, mi sono trovato costretto ad abbandonare la boxe. All’età di 27 anni ho cominciato ad esplorare il mondo del Girevoy che però non pratico più da qualche anno.

PUOI SPIEGARE AI NOSTRI LETTORI IN COSA CONSISTE IL GIREVOY?
Si tratta di una disciplina sportiva che si pratica con i kettlebell. E’ simile al sollevamento pesi, con la tecnica olimpica di strappo e slancio. L’esercizio classico è la ripetizione del sollevamento di una coppia di kettlebell in una durata di tempo di 10 minuti senza poter mai appoggiare gli attrezzi per terra. Uno sport, quindi, di resistenza alla forza.

DA DOVE NASCE L’IDEA DEL PROJECT INVICTUS?
Essendo nell’ambiente sportivo da molti anni ed avendo avuto la fortuna di collaborare da sempre con persone molto competenti, ho avuto l’opportunità di creare un collettivo di personalità che potessero esprimere opinioni e dare consigli sulla pratica sportiva dando loro spazio su un unico blog. Ad esempio ho chiesto la collaborazione di Erik Neri, esperto dell’allenamento Calistenico, di Aldo Gruzza e dei ragazzi dell’M1 CrossFit.

E DEL PROJECT NUTRITION INVECE?
Allora, ad oggi il sito ospita circa 640 articoli che hanno costituito le fondamenta per la realizzazione del primo libro che abbiamo intitolato, appunto, Project Nutrition. Nel mercato editoriale del settore ogni autore con il proprio libro sull’alimentazione cerca di “vendere” la dieta perfetta. Noi invece volevamo discostarci da quest’idea commerciale proponendo un testo che cercasse di spiegare i concetti base della nutrizione.

MI SEMBRA CHE TU STIA PARLANDO DI UN PUNTO DI VISTA SOSTANZIALMENTE NEUTRALE. NEL LIBRO, PERO’, HO NOTATO CHE TRATTI DEL NATURAL PEAKING. LA TUA OPINIONE IN MERITO A QUESTO NUOVO APPROCCIO ALIMENTARE? LA MIA VISIONE DA DIETISTA E’ MOLTO SCETTICA.
Commercialmente il Natural Peaking è stato propagandato come l’approccio alimentare con un bassissimo livello di grassi ed un altissimo quantitativo di carboidrati. In realtà non è proprio così, infatti questa tipologia di dieta non ha delle grammature fisse. Sostanzialmente questa metodologia partendo dalle abitudini alimentari di una persona cerca di migliorare il suo feedback con i carboidrati portandolo ad un’alimentazione con maggior prevalenza di glucidi. Tenendo sempre presenti i valori ematici, principalmente la glicemia, si decide quanto aumentare o diminuire il quantitativo giornaliero di carboidrati. Naturalmente vanno presi con le pinze i grammi giornalieri di glucidi che si intravedono nelle immagini pubblicitarie. Tra il marketing e la realtà c’è un abisso. Comunque sia mi sembra un approccio innovativo e molto interessante e mi sono sentito di dargli credito. Essendo una tipologia di dieta agli albori ci vorranno probabilmente ancora diversi anni per valutarne l’efficacia, in ragione di una naturale evoluzione e di un aggiustamento dei criteri di questa dieta.

APPARENTEMENTE IL NATURAL PEAKING E’ STATO VENDUTO E DEFINITO COME “DIETA FLESSIBILE”. CIONONOSTANTE A ME E’ CAPITATO DI NOTARE ATLETI COSTRETTI A PORTARE SEMPRE CON SE’ LA BILANCIA PESA ALIMENTI PER MISURARE AD ESEMPIO I GR DI SALE. COME PUÒ ESSERE DEFINITO FLESSIBILE QUESTO APPROCCIO?
Non è assolutamente una dieta flessibile, questo è scontato. Anche perché se, ad esempio, il preparatore decide di tenere il soggetto a 25/30 gr di grassi al giorno praticamente lo costringe a misurare al milligrammo qualsiasi alimento.

NEGLI ULTIMI ANNI, SOPRATTUTTO NEL MONDO DEL BODYBUILDING SONO IN CRESCITA LE FEDERAZIONI COSIDDETTE “NATURAL”. SAPPIAMO CHE IN ITALIA NON E’ POSSIBILE PRENDERE IN ESAME CAPELLO E SANGUE. L’UNICO TEST DI CUI SI AVVALGONO TALI FEDERAZIONI E’ QUELLO DELL’URINA. CERTI FARMACI NON RESTANO A LUNGO NELLE URINE E QUINDI E’ FACILE ELUDERE QUESTI ESAMI. UNA TUA OPINIONE IN MERITO?
Nessuna federazione nasconde il fatto che gli esami delle urine possano essere bypassati. In queste federazioni possono essere presenti atleti dopati che si spacciano per “Natural”. In ogni caso è sempre meglio fare l’esame delle urine rispetto a non farlo. L’unica federazione di Natural BodyBuilding che io mi sento di promuove è la NBFI perché credo sinceramente che voglia combattere il doping. L’affiliazione con il CONI è una prova lampante, anche perché dagli ultimi campionati italiani vengono effettuati controlli a campione anche durante l’anno.

La disponibilità e la competenza di Andrea Biasci non hanno tradito le mie aspettative e, anzi, l’intervista che ci ha rilasciato è stata ricca di spunti che mi auguro di poter sviluppare in futuro in nuovi articoli con la sua collaborazione.