Nel medioevo erano i barbieri a “curare” i denti. Oggi chi si affiderebbe a un professionista di questa categoria per togliere una carie? Probabilmente nessuno. Questa domanda retorica serve a far riflettere su un tema di bruciante attualità, l’esercizio abusivo di professione, che tocca personalmente la professione che svolgo.
Le persone si rivolgono a me, in qualità di DIETISTA, per ottenere un servizio completo riguardo alla loro alimentazione. In Italia la legge prevede questa figura professionale e la inquadra, al pari del medico dietologo e del biologo nutrizionista, come l’unica deputata a compilare piani nutrizionali personalizzati.
Nonostante questa normativa, ancora oggi sopravvivono (e, anzi, ci lucrano!) schiere di “nutrizionisti improvvisati”. Esperti in nutrizione, food coach, preparatori alimentari e tantissimi altri titoli inventati per sopperire alla mancanza dell’unico attestato che invece, in Italia, consente di compilare una dieta: la LAUREA. Ah, non il diploma presso “l’Università della Strada/Vita”, ma una Laurea in dietistica, medicina o biologia.
Secondo la mia opinione chi non possiede questi titoli è un ABUSIVO. Purtroppo, per anni, questi ABUSIVI hanno portato avanti la loro attività spensieratamente. Fino a circa un anno fa, infatti, la legge non prevedeva sanzioni per questa condotta moralmente disonesta e gravemente lesiva nei confronti sia delle persone che chiedevano loro aiuto sia per coloro che, dopo anni di studio, avevano conseguito una vera Laurea.
A colmare questo vuoto normativo, una sentenza della Corte di Cassazione dello scorso aprile stabilisce che “L’individuazione dei bisogni alimentari dell’uomo attraverso schemi fissati per il singolo con rigide previsioni e prescrizioni” – le cosiddette DIETE – “se non è esclusiva del medico biologo, può competere in via concorrente ad altre categorie professionali per le quali è comunque prescritta l’acquisizione di una specifica abilitazione, quali medici, farmacisti, dietisti”.
La stessa Cassazione, inoltre, puntualizza che le DIETE hanno “ricadute in termini di salute pubblica” e perciò non possono essere prescritte “da persone che siano prive di competenza in tema sanitario”.
Questa sentenza rappresenta una vittoria per la mia categoria e per tutte quelle persone che, coscientemente, si rivolgono alle mie competenze per conseguire risultati efficaci ed efficienti. Non solo, è un passo avanti per aiutare anche coloro che si sono affidati a persone non qualificate.
Era ora! Con le denunce e le querele presto non ci saranno più non solo i barbieri-dentisti, ma anche i famosi personal trainer-nutrizionisti* …e mo so’ cazzi!
*attenzione: se il barbiere è laureato in odontoiatria può sempre “cavarvi” i denti; se il personal trainer è laureato in dietistica può compilare diete.
Si chiamano CIARLATANi e fanno danni incalcolabili.