Come risulta da ricerche scientifiche, il 90% delle persone che intraprendono una dieta vi rinuncia dopo circa 30 giorni, alcuni anche prima.
Per quali motivi? Proviamo ad analizzarli insieme.
I dati di questo sondaggio non si riferiscono solamente alle diete stilate da Dietisti e Dietologi, ma anche e soprattutto a quei regimi alimentari “fai da te” oppure a quelli proposti da persone incompetenti.
Partiamo da questi ultimi. Non avendo una formazione adeguata alle spalle e svolgendo, nella maggior parte dei casi, un lavoro nel mondo del benessere e dello sport, molte persone compilano diete squilibrate, senza considerare abitudini e stile di vieta, focalizzandosi unicamente sull’obiettivo. Queste diete sono “prestampate”, uguali per tutti (le stesse indicazioni alimentari si riscontrano nel caso dell’uomo di 80 kg e della ragazza di 40 kg). Ignorano le condizione fisiche, l’aspetto genetico, i gusti. Tutti questi sono i fattori di una dieta squilibrata che provoca deficit nutrizionali e incide gravemente sulla salute. Chi si sottopone a queste diete quasi certamente abbandonerà dopo poco.
Una premessa simile riguarda anche le diete “fai da te”. Ormai le fonti di ispirazione sono tantissime: digitate “dimagrire” su google, compariranno quasi 5 milioni di risultati.
Per quanto concerne il capitolo dei professionisti del settore, anche Dietisti e Dietologi non sono immuni da colpe. Anche chi si rivolge a loro spesso poi rinuncia. I motivi degli insuccessi sono imputabili ad una scarsa disponibilità nel seguire il paziente (che quindi si sente abbandonato) e ad una debole conoscenza della pratica sportiva (i consigli in merito sono spesso troppo generici).
Ho cercato di fondare la mia attività coniugando l’aspetto professionale dell’esperto in nutrizione e la mia passione per l’attività fisica. Raggiungere un equilibrio tra questi due punti mi permette di superare queste problematiche e di interagire col paziente a 360°.
La dieta ed i consigli alimentari non devono provocare un cambiamento radicale nello stile di vita, poiché il punto di partenza è scoprire le abitudini del paziente; inoltre, questo servizio non può essere disgiunto da una seria informazione sull’attività fisica calibrata sulle esigenze e sulle necessità.
In Italia manca una diffusa cultura alimentare che è poi sinonimo di dieta. Alimentarsi correttamente serve da bambini/adolescenti per crescere correttamente, da adulti per prevenire patologie quali ipertensione, colesterolo alto, diabete, da anziani per vivere serenamente la terza età. Non parliamo poi dei benefici su atleti, sia amatoriali che professionisti. In questo ambito esistono qualificate ricerche che dimostrano scientificamente quanto la corretta alimentazione incida su fisico, psiche, prestazioni atletiche e sicuramente sessuali.