LO SPORT E GLI OVER 40

Affacciarsi su un campo di gara quando gli -anta cominciano a farsi sentire o solcare il parquet di una palestra quando non si è più giovanissimi può risultare problematico. Insieme a Luca Cornali, istruttore di CrossFit della palestra Angel’s di Manerbio, abbiamo esaminato i tre casi tipici di quarantenni alle prese con lo sport.

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Luca Cornali ha 43 anni e insegna CrossFit da diverso tempo…

Spesso si tende a generalizzare quando si parla di over 40 nel mondo dello sport (categoria della quale anch’io faccio parte), ma personalmente ritengo di suddividerli in tre categorie ben distinte:
• Costanti
• Vecchie glorie
• Illuminati
Proviamo a dare un significato ad ogni definizione.

I costanti sono coloro che da sempre si allenano con assiduità, sono sempre alla ricerca della miglior performance e vogliono raggiungere traguardi importanti e significativi sia in ambito agonistico che amatoriale.

Mi piace chiamare “vecchie glorie” coloro che nella loro gioventù si sono sempre allenati in qualsiasi sport e a qualsiasi livello, che per vari motivi hanno poi dovuto interrompere la loro attività e che, alla soglia dei 40 anni, vogliono ritornare in «pista» con l’obiettivo di recuperare il tempo perso.

Coloro che hanno sempre condotto una vita da sedentari, lontani da ogni forma di attività fisica, e che arrivati ai 40 anni vogliono iniziare a praticare uno sport sono gli “illuminati”.

Quali sono gli obiettivi di ognuna di queste categorie? Come possono essere raggiunti? Esaminiamo ogni potenziale problema.

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Luca Cornali mentre si esercita alle trazioni

Ci sono aspetti di varia natura che possono ostacolare in parte o completamente il raggiungimento dell’obiettivo.
In base alle caratteristiche del soggetto abbiamo due gruppi ben distinti: atleti competitors e atleti fitness.

Gli atleti competitors vanno incontro a varie problematiche. In primis, si tratta di problemi di natura fisica come gli infortuni. In secondo piano l’assenza di una programmazione specifica a medio-lungo termine. Poi non dobbiamo dimenticare le difficoltà di ordine psicologico (ad esempio, il timore di una competizione).

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Luca Cornali nel box di CrossFit di Manerbio

Osserviamo alcune soluzioni: per la questione infortuni, si deve lavorare sulla mobilità, oppure effettuare dei riscaldamenti ben mirati, per il lavoro che si andrà a svolgere successivamente nella seduta di allenamento. Più determinante per la programmazione è il ruolo del proprio coach che conosce le caratteristiche dell’allievo e sa orientarsi verso determinate aree di miglioramento. Per il così definito «blocco psicologico», a volte generato da uno stato emotivo dell’atleta che deve affrontare una competizione, il confronto con il proprio coach sarà anche in questo caso decisamente importante.

Secondo Susanna Kobasa, una psicologa dell’Università di Chicago, le persone che meglio riescono a fronteggiare le contrarietà della vita…

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Luca Cornali
Istruttore e atleta di CrossFit


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Angels 2016

La palestra Angel’s di Manerbio vi sta aspettando: venite a trovarci!