Forza massimale, resistenza, coordinazione, equilibrio, velocità. A differenza di altre discipline sportive, il Crossfit riesce a migliorare ognuna di queste caratteristiche nelle persone che lo praticano. Si può definire, pertanto, uno sport completo. Non a caso chi ha inventato il Crossfit ha, in realtà, mutuato gli esercizi militari: preparare i soldati non significa solo incrementare la forza fisica ma renderli abili ad affrontare qualsiasi sfida che richieda sforzi di carattere fisico e mentale.
Il Crossfit, per definizione, consiste in movimenti funzionali ad alta intensità e costantemente variati. Sono proprio i movimenti “basilari” che si compiono nella vita di tutti i giorni, dal piegamento sulle gambe all’affondo per fare gli scalini di casa.
Prima di capire quale sia la strategia alimentare più corretta per chi pratica Crossfit, occorre capire qual è l’obbiettivo di questa disciplina. In poche parole, creare uno stato di performance che renda l’atleta pronto per ogni evenienza.
Il nutrizionista specializzato nella preparazione atletica deve sapere che questa disciplina richiede tutti e tre i sistemi energetici:
– sistema anaerobico alattacido (sistema ATP)
– sistema anaerobico lattacido (sistema glicolitico)
– sistema aerobico (sistema dei grassi)
Questi tre sistemi rappresentano meccanismi metabolici attraverso cui il muscolo ricava l’energia per l’attività fisica. Proprio per questo motivo, nella dieta del crossfitter devono essere presenti tutti e tre i macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) ad ogni pasto in un particolare rapporto.
Il carboidrato è il “miglior amico” di chi pratica questa disciplina: in ogni momento della giornata, infatti, deve avere una fonte energetica subito disponibile (in questa direttiva viene ribadito il concetto che il crossfitter, come il militare, dev’essere sempre pronto per ogni evenienza).
I grassi devo raggiungere una quota del 25-30% delle calorie giornaliere e devono essere sempre presenti (in quantità variabile) in ogni pasto. Diete a basso contenuto lipidico portano inevitabilmente ad una diminuzione dei livelli di testosterone e ad uno squilibrio ormonale. Ciò è altamente negativo per tutti gli atleti che necessitano di livelli ottimali di testosterone per poter recuperare al meglio, contrastando il catabolismo prodotto dal cortisolo (ormone dello stress) derivato da allenamenti intensi.
Le proteine sono essenziali per la massa muscolare che, a sua volta, è fondamentale per mantenere un buon metabolismo. L’assunzione di proteine genera, a livello ipotalamico, un segnale di attivazione del sistema simpatico termogenico e tonificante. La dose giornaliera consigliata per gli atleti oscilla tra i 1,5 gr/kg e i 2-2,5 gr/kg di peso corporeo.
Quando si parla di macronutrienti non si cita mai l’acqua. L’assunzione di liquidi non è importante, è fondamentale. Infatti la disidratazione è il primo nemico del nostro benessere interiore. Danni renali e ipotensione sono dirette conseguenze di una non adeguata assunzione di acqua. Inoltre i cali dell’idratazione corporea determinano notevoli deficit di prestazione fisica, a volte anche del 10-13%, percentuali non di poco conto per uno sportivo.
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